22 DOUBLE TWO

martedì 6 marzo 2012

Reggia di Carditello, approvato Odg a Cava. Si va verso la riapertura al pubblico del sito

Articolo di EpressOnline.net
La Reggia di Carditello potrebbe essere salvata. Il condizionale è d'obbligo, come sempre in questi casi, ma un passo avanti è stato indiscutibilmente compiuto ieri.




Il consiglio comunale di Cava de' Tirreni, ha infatti approvato un ordine del giorno che punta a mantenere il sito nel patrimonio pubblico. Già da oggi, il documento sarà all'attenzione di tutti i sindaci italiani – campani in primis – che sono chiamati a ratificare la volontà espressa ieri dall'assise comunale cavese. Si tratta di un atto dal valore simbolico ma utile, se non altro, a fare pressione affinché l'ente proprietario della Reggia non sia costretto a svendere tale patrimonio a privati. Non è da escludere che alla finestra vi siano anche esponenti di clan camorristici attivi nella zona, che potrebbero avere interesse a mettere le mani su un affare prestigioso quanto redditizio. Sulla vicenda abbiamo già avuto modo di approfondire lo scorso gennaio grazie al contributo di Barbara Giardiello – Nèt - (clicca qui) ricordando come il Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, oberato di debiti, sia stato costretto a imporre a tale opera un prezzo di saldo. La Reggia è un monumento storico risalente all'epoca borbonica, inserita in un itinerario turistico-culturale, che rappresenta una delle possibili vie per il futuro rilancio della struttura.

A Napoli è stato molto attivo in questa battaglia il gruppo Orange Revolution, capitanato da Raffaella Forgione, che i lettori di ePress ricorderanno per le battaglie a tutela del decoro urbano del centro antico, e non solo (clicca qui). La pressione dei militanti arancioni sulle istituzioni e sullo stesso Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che di fatto gestisce i beni dell'ormai fallito Consorzio, è stata non solo virtuale, col mail bombing o la sottoscrizione di petizioni, ma anche fisica, con manifestazioni che nel tempo si sono rivelate efficaci come la goccia che scava la pietra. Così Raffaella Forgione ha commentato attraverso un breve comunicato apparso su un social network, il risultato di ieri con l'approvazione dell'Odg in consiglio comunale a Cava: "Grande vittoria per la Reggia di Carditello. Ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Cava de' Tirreni. Da domani a tutti i comuni italiani, campani in primis, sarà inviata una scheda d'adesione con ordine del giorno approvato dopo una seduta-fiume del consiglio di Cava, affinchè Carditello resti proprietà pubblica! E adesso la parola al comune di San Tammaro, che dovrebbe essere il primo ad aderire". Gli attivisti si attendono ora un virtuoso effetto domino, che porti le istituzioni a riflettere su una possibile nuova destinazione a fini culturali e turistici, di una struttura definita dagli arancioni, "un museo di se stessa". L'ordine del giorno approvato ieri si propone anche l'ambiziosa finalità di far inserire il sito nella lista dei patrimoni tutelati dall'Unesco. Gli arancioni, in un documento reperibile su internet, suggeriscono l'acquisto da parte di un ente pubblico della Reggia, dato che 15 milioni di base d'asta rappresentano una cifra irrisoria. I costi saranno maggiori allorquando si dovrà procedere a restaurare una struttura in stato d'abbandono e continuamente vittima di saccheggi e atti vandalici che, oltre alla sicura destinazione di tipo museale, andrebbe inserita in un contesto turistico che la renda appetibile per i numerosi visitatori potenzialmente interessati a visitarne gli interni. In questo caso i ritorni di tipo economico potrebbero essere garantiti e gli sponsor facilmente reperibili.
Obiettivo delle campagne portate avanti da chi si batte per la Reggia, è coinvolgere il Banco di Napoli nella gestione dell'affare, affidandolo a una fondazione no profit. Si invoca l'intervento del Banco di Napoli non per motivi campanilistici, ma per ragioni di mero legame col territorio di un istituto facente comunque parte della galassia Intesa-San Paolo, ovvero il gruppo creditore nei confronti del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno. Il meccanismo si è messo in moto ieri con epicentro Cava de'Tirreni. Agli arancioni, il compito di tenere viva l'attenzione e oliare gli ingranaggi, come fin qui egregiamente fatto.

Articolo di Fabrizio Ferrante del 6 marzo 2012
EpressOnline.net

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